Città e piccoli paesi: la situazione giovanile a confronto
Città e piccoli paesi: la situazione giovanile a confronto
Da decenni ormai i giovani stanno cambiando, sono sempre più tecnologici, globali, cittadini del mondo e anticipano sempre di più ogni esperienza della vita. Vogliono essere subito grandi per avere più libertà e fare tutto quello che vogliono senza l’ assiduo controllo dei genitori. All’ interno della categoria” giovani” vi sono però alcune differenze, non tanto sulla personalità o sullo stile di vita ma da un punto di vista geografico, territoriale. Vivendo per gran parte dell’ anno ad Avellino e trascorrendo le vacanze nel paese di mio padre, conosco sia l’ una che l’ altra vita dal punto di vista dei ragazzi e soprattutto di recente ho capito il grande regalo che ho ricevuto da piccolo quando la mia famiglia si è trasferita nel capoluogo irpino. Adesso inizio a toccare con mano i privilegi e i vantaggi del vivere in una piccola città piuttosto che in un piccolo paese di 1500 persone. A partire dai servizi fino ad arrivare alle opportunità culturali e di impegno politico giovanile. Avendo tutto quello di cui puoi avere bisogno a portata di mano come: sport, cinema, teatro, scuola, centri commerciali, ecc.. la vita è certamente più facile e più piena, perché intrisa di vitalità e occasioni. Ci sono molte più persone e ragazzi da conoscere con i quali condividere le proprie esperienze. Non è assolutamente un paradiso, un posto felice dove la vita scorre gioiosa e sicura. Vi sono molti pericoli come l’ alcol, le droghe, il fumo, che ti si presentano ogni giorno ma che tu, pensando al male che ti stai facendo, dovresti evitare e allontanare. Vi sono certamente molte cattive compagnie e strade sbagliate che la tua coscienza deve saper fuggire. Contemporaneamente essendoci molta gente e essendoci più spazio è più facile restare se stessi e non perdersi. Al contrario, nelle piccole comunità, dove, come dice il nome, tutto è in comune, spesso la noia imperversa e ci si rifugia nelle droghe, nel fumo, negli spinelli, nell’ alcol, perché mancano divertimenti a portata di mano e occasioni di crescita interiore. Una volta che qualcuno inizia a fumare e a bere lo fanno più o meno tutti, essendo pochi i giovani, e non volendo passare per diversi. Vi è quindi un clima in questi piccoli paesi che non aiuta a migliorare e a riprendere la situazione già catastrofica di questi piccoli centri e che anzi collabora ad affossarli definitivamente. Specialmente in Alta Irpinia, di cui io posso parlare a titolo personale, si sta sfortunatamente creando una terribile proporzione: via via che si tagliano e scompaiono i servizi e i divertimenti per i ragazzi aumentano i ricorsi a droghe e alcol che sono ormai le uniche cose da fare per passare il tempo, diventando anche mezzi di unione e senso di appartenenza al gruppo. Certo, si sta anche provvedendo a limitare queste pratiche tramite l’ apertura di centri sociali e di ritrovi per i giovani con cui diverse amministrazioni comunali stanno operando per sconfiggere questa terribile piaga. Ma talvolta sono proprio quelli i posti dove, di nascosto da tutti, si spaccia e ci si ubriaca. Una situazione davvero desolante che ha lasciato in me un grande senso di tristezza e di disaffezione nei confronti delle istituzioni, che alcune volte sanno e fanno finta di niente. I giovani, quindi, non sono tutti uguali, ma diversi per le loro storie personali e per le opportunità che hanno, eppure così simili, per quel continuo senso di inadeguatezza caratteristico dell’ adolescenza. La strada da consigliare è di fare sistema tra le piccole comunità al fine di superare da soglia minima di socialità e supere così i limiti dettati dalla piccola dimensione. Mettere in comunione le piazze, le strutture pubbliche e sportive, considerarsi cittadini di una parte più grande dello stesso territorio dell’Alta Irpinia.
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