QUIRINALE, LA CARTA SEGRETA DI PRODI E' CASALEGGIO
Da Telecom al Prodi bis: la sintonia tra il «Telespalla Bob» del grillismo e il professore
La carta segreta di Romano Prodi per diventare presidente della Repubblica si chiama Gianroberto Casaleggio, il "Telespalla Bob" della politica italiana. Nei corridoi di palazzo Madama e Montecitorio, in particolare nei capannelli di esponenti del Partito Democratico, non si fa che parlare del guru di Beppe Grillo come il vero sostenitore del professore bolognese al Colle. O meglio come il king maker nella battaglia per il Colle. Potrebbe essere lui, sostengono in molti, a dirottare nel segreto dell’urna quei voti dei grillini che mancano ai democratici per l’elezione dell’ex presidente del Consiglio.
E questo ragionamento varrebbe a prescindere da quello che sarà deciso dalle votazioni online sul sito dell’ex comico genovese. Del resto, Casaleggio nelle ultime settimane avrebbe incontrato sia Prodi sia Emma Bonino (riunioni non in streaming ndr) in vista delle votazioni del 18 aprile. E dopo un breve ragionamento avrebbe capito che l’ex presidente del Consiglio vanterebbe qualche carta in più rispetto alla Radicale per sfondare tra le maglie dei democratici. Non a caso, la sempre attenta Velina Rossa di Pasquale Laurito, pagina web vicino a Massimo D’Alema, ha confermato l’indiscrezione mercoledì 3 aprile con un tweet, aggiungendo però che esiste già una fronda nei democratici: «Casaleggio vuole Prodi al Quirinale, ma 120 parlamentari Pd non lo voteranno mai».
Del resto, lo spiffero circola ormai da giorni e s’incrocia con la strategia del segretario del Pd Pier Luigi Bersani di formare un governo con il Movimento Cinque Stelle eliminando una volta per tutte il leader del centrodestra Silvio Berlusconi. Ma ora, paradossalmente, a remare contro Prodi non sarebbe più M5s, quanto l’ala dei popolari dentro i democratici, che vogliono evitare uno scontro con il centrodestra, con il Cavaliere che teme come fumo negli occhi l’arrivo di «Mortadella» (copyright Libero) alla presidenza del Csm. Su Casaleggio e Prodi si è molto favoleggiato negli ultimi mesi. A febbraio, all’indomani delle elezioni, si parlò addirittura di un incontro tra i due in gran segreto per pianificare alleanze in vista dell’incarico a Pier Luigi Bersani.
A smentire fu Sandra Zampa, la portavoce dell’ex presidente dell’Iri. Il meeting tra i due avvenne in realtà durante l’ultimo World Business Forum di MIilano, non in gran segreto, ma di fronte a 120 persone durante una colazione di lavoro. Eppure tra i due c’è una certa affinità e un rapporto che si perde ormai nella notte dei tempi. A Bologna, sotto la Torre degli Asinelli, dove nei bar non si parla d’altro che di Prodi al Quirinale, quando si domanda chi sia Casaleggio la risposta è una: «È quello dei capitani coraggiosi!».
Il riferimento, nemmeno troppo velato, è rivolto al passato del patron della Casaleggio Associati, il think tank che sta dietro al sito di Grillo e che vanta relazioni aziendali, politiche e accademiche di livello. Casaleggio, in sostanza, secondo i bolognesi ben informati fa parte, o comunque conosce molto bene i meccanismi, di quel mondo che si perde tra i Colaninno della madre di tutte le privatizzazioni (quella Telecom), iniziata nel 1998-99 con D’Alema a palazzo Chigi. Telespalla ha infatti un passato nella Olivetti che di quella scalata fu protagonista, oltrechè membro del consiglio di amministrazione di Netikos fino al 2004, una controllata di Telecom dove sedeva anche Michele Colannino, secondogenito di Roberto.
Non solo. Nel 2006, quando al governo arrivò il professore, di incontri tra i due ce ne furono molti, perché Casaleggio aveva creato il sito di Antonio Di Pietro, all'epoca ministro per le Infrastrutture. Durante uno dei primi consigli dei ministri l'ex portavoce di Prodi Silvio Sircana rimase di stucco quando sentì proprio Casaleggio prevedere «la scomparsa dei giornali di carta». Quella volta il professore si limitò ad ascoltare e alla fine disse questa frase: «dovreste sorridere di più». E sempre all'epoca, quando Grillo criticava Prodi un giorno sì e uno anche ("si è addormentato" disse alla fine), ci furono alcuni incontri tra l'ex comico genovese e il professore a palazzo Chigi.
Di certo il guro dei grillismo, delle terze guerre mondiali e dell'online come religione, di sorrisi ne fa molto pochi. In ogni caso, per i boomaker stranieri è un testa a testa Prodi-Letta per la corsa al Quirinale, Secondo i dati raccolti dall'agenzia specializzata Agipronews, per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica l'ipotesi Romano Prodi è quotata dal provider Bet2875 a 1,65. Ma la presa di posizione contraria del centrodestra lancia verso il Colle anche Gianni Letta, bancato a 1,85. A 2,00.
Se pure nelle agenzie di scommesse londinesi hanno capito come gira il vento, di certo lo sanno bene pure nei palazzi romani.
Per esempio, Peppino Caldarola, ex direttore dell’Unità, spiega che il nome di «Prodi», al momento, è quello che va per la maggiore. «Se non si dovesse trovare un accordo tra i partiti nelle prime tre votazioni, alla quarta potrebbe essere proprio il nome di Prodi a scompaginare le carte». E Casaleggio, on line o meno, potrebbe dire la sua portando qualche grillino dalla parte del professore.
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