OBIETTORI E FALSA BIOETICA, ECCO I KILLER DELLA 194
A Roma (8-9 marzo) il secondo Convegno della Laiga, i ginecologi e gli operatori sanitari impegnati per l'applicazione della legge sull'aborto e la contraccezione.
In un clima di forte indifferenza da parte delle istituzioni e della politica riguardo i temi inerenti i diritti civili, nonché di attacco alle libertà della persona, in particolare sulle questioni cosiddette "etiche", che riguardano la possibilità di decidere sulla propria vita e la propria salute, la Libera associazione dei ginecologi e degli operatori sanitari i non obiettori impegnati per l'applicazione della legge 194 sull'aborto (Laiga) organizza il II Convegno nazionale. L'incontro, che si svolgerà nell'aula magna dell'ospedale Forlanini a Roma (8-9 marzo) si aggiunge a tutta una serie di appuntamenti che testimoniano i continuo impegno della Laiga per la salute riproduttiva, in cui si inserisce a pieno titolo la battaglia per la difesa della legge 194. I ginecologi e gli operatori sanitari lo fanno, in questo convegno, a partire dalle parole, dal rifiuto netto e deciso della definizione "non obiettori", con cui vengono indicati gli operatori che prendono in prima persona un impegno di cura che altri, gli "obiettori", rifiutano di assumersi; una definizione fuorviante che parte dall'assunto che l'obiezione di coscienza sia la normalità, e che ipocritamente ignora l'uso strumentale che se ne fa.
Al Convegno, tra i cui relatori figurano personalità importanti della comunità scientifica europea, si parlerà di prevenzione e trattamento delle gravidanze indesiderate, di Interruzione volontaria della gravidanza medica e chirurgica, di Ivg terapeutica, ma anche di bioetica, argomento spesso utilizzato per cristallizzare e paralizzare la discussione in questo campo, allontanandola dall'ambito medico e scientifico che le è proprio. I ginecologi di Laiga denunciano inoltre come quasi ovunque l'applicazione della legge sia limitata, se non ostacolata apertamente, da posizioni etiche e politiche dominanti che ignorano con arroganza le evidenze scientifiche e le esperienze fatte negli altri paesi del mondo. A partire da queste analisi gli operatori di Laiga intendono portare sul tavolo del prossimo ministro della Salute e degli assessori alla sanità delle varie amministrazioni regionali tutta una serie di proposte tese a sciogliere i nodi più urgenti che limitano la libertà di scelta delle pazienti e di azione da parte dei medici.
Stefano Carluccio
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