«Carne di cavallo? Diamola ai poveri»

La proposta choc del deputato tedesco Fischer per non sprecare il cibo. Ma è polemica. Primo test positivo in Italia. Coldiretti contro le lobby. E denuncia: nel 2012 sequestrati 20 milioni di chili di alimenti. Sulla polemica per l'utilizzo della carne di cavallo nei cibi, irrompe la dichiarazione di Hartwig Fischer, deputato della Cdu al parlamento tedesco ed esperto di cooperazione allo sviluppo e di Africa: invece di buttarli via, la pasta e i cibi surgelati contenenti carne di cavallo non dichiarata andrebbero dati gratis ai poveri. Una proposta che in Germania ha subito sollevato un polverone, con l'opinione pubblica divisa tra chi parla di gesto umiliante e chi di idea sensata. «LA CARNE DI CAVALLO È BUONA». «Non posso sopportare che alimenti di qualità vengano distrutti», ha spiegato alla Bild Hartwig Fischer, che provocatoriamente si è fatto fotografare dal quotidiano tedesco mentre mangiava lasagne dello stesso tipo di quelle ritirate dal mercato per la presenza di tracce di carne equina. «Buone, anche nella consistenza! Non noto nessuna differenza rispetto ad altre lasagne», ha commentato Fischer. I VESCOVI: «PROPOSTA IRRISPETTOSA». Secondo il portavoce della Conferenza episcopale tedesca, Matthias Kopp, la proposta di Fischer è «irrispettosa». «Le persone bisognose non sono dei consumatori di serie B», ha aggiunto Gerd Häuser, numero uno dell’equivalente tedesco del Banco alimentare. «È assurdo: ognuno, sia esso povero o ricco, vuole sapere cosa mangia», ha chiosato il ministro del Lavoro e degli Affari sociali Ursula von der Leyen. Nel 2012 sequestrati 20 mln di chili di cibi Esiste il rischio che parte della carne equina in commercio arrivi da animali dopati. . Intanto un'analisi svolta dalla Coldiretti sull'attività dei carabinieri dei Nas dimostra quanto sia radicato nel nostro Paese il business delle frodi alimentari. Nel 2012 sono stati sequestrati 20 milioni di chili di prodotti alimentari e bevande per un valore di 468 milioni di euro. «ITALIA PRIMATO IN SICUREZZA». I prodotti alimentari più colpiti dalle frodi sono stati, sottolinea la Coldiretti, farine, pane e pasta (16 % in valore del totale sequestrato), quello della carne e degli allevamenti (11%), latte e derivati (8 %), vini e alcolici (5%). Va precisato peraltro che ben il 31 % del valore dei sequestri riguarda la ristorazione con la chiusura dei locali. «L'Italia può contare sul primato comunitario in materia di sicurezza alimentare grazie alla più estesa rete di controlli», spiega la Coldiretti in una nota, «un impegno che va sostenuto stringendo le maglie troppo larghe della legislazione comunitaria con l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti». Stefano Carluccio

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