DIMISSIONI PAPA BENEDETTO XVI: REAZIONI DAL MONDO
Le dimissioni del Papa hanno colto di sorpresa il Mondo intero.
Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede: “Il Papa ci ha preso un po’ di sorpresa e poi in un giorno che è anche diciamo per il Vaticano un giorno festivo, quindi abbiamo dovuto, diciamo, in tempo breve, organizzarci per questa situazione molto importante”. Come molti di voi sapevano – ha proseguito – questa mattina era indetto il Concistoro ordinario pubblico per alcune cause di canonizzazione e quindi è stata stabilita la giornata della canonizzazione di alcuni nuovi santi. In questa occasione sono convocati – per questo si chiama Concistoro pubblico – i cardinali, tutti i cardinali che sono a Roma e che possono partecipare e quindi c’era un grande numero di cardinali. Il Papa ha scelto questa occasione particolarmente significativa, con il collegio dei cardinali riunito, per dare un annuncio particolarmente importante. Il Papa – ha sottolineato padre Lombardi ricordando la sua dichiarazione – dice di aver ripetutamente esaminato la sua coscienza, davanti a Dio. Ecco, quindi, una decisione personale, profonda, presa in clima di preghiera di fronte al Signore da cui ha ricevuto la missione che sta svolgendo. Ed è pervenuto alla certezza che le sue forze per l’età avanzata non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Questo è il motivo fondamentale della decisione. Ecco, l’esame di coscienza sulle sue forze in rapporto al ministero, al compito da svolgere. Continua dicendo che è ben consapevole che questo ministero per la sua essenza spirituale deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando, quindi c’è anche il valore della sofferenza della sofferenza e della preghiera in questo ministero”. Tra le motivazioni delle dimissioni del Papa, come si nota dalle sue parole – ha aggiunto – ci sono le circostanze del mondo di oggi che rispetto al passato sono particolarmente impegnative, per la rapidità e la quantità degli eventi dei problemi che si pongono, e quindi diciamo l’esigenza di un vigore forse più forte che in tempi passati. Vigore che il Papa afferma essere in lui diminuito negli ultimi mesi”.
Il neo arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, leader della Comunione anglicana nel mondo: “Ha dimostrato a noi tutti cosa può essere in concreto la vocazione della Sede di Roma, una testimonianza su scala universale del Vangelo e un messaggero di speranza, con grande dignità, visione e coraggio. Nel suo insegnamento e nei suoi scritti – prosegue l’arcivescovo Welby – egli ha saputo affrontare con mente teologica creativa e notevole le questioni di oggi. Noi, che apparteniamo alle famiglie cristiani siamo consapevoli dell’importanza di questa testimonianza e ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle cattoliche nel ringraziare Dio per l’ispirazione e la sfida del ministero di papa Benedetto. Preghiamo che Dio lo benedica nel ritiro con salute e pace nel corpo e nel cuore, abbiamo fiducia nello Spirito Santo che ha la responsabilità di eleggere il suo successore”.
Cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci): “È con assoluta sorpresa mista a tristezza che accogliamo la notizia delle dimissioni del nostro amato Santo Padre. Benedetto XVI è un uomo di Dio santo e profondamente spirituale, sorretto da una fede incrollabile e un brillante acume teologico. È stato coraggioso eppure gentile, un brillante accademico, e al tempo stesso dotato di solide e umili fondamenta etiche e spirituali. L’eredità del Papa – conclude il presidente della Cbci – è enorme, egli ha guidato la Chiesa con intuizione profetico, incredibile zelo e solide basi teologiche. Questo storico evento, le sue dimissioni, è un segno dell’immenso amore del Santo Padre per la Chiesa, e ogni sua azione è guidata da un’intensa preghiera personale e di riflessione per il bene della Santa Madre Chiesa. L’India ama Benedetto XVI”.
Vescovo di Daejeon, mons. Lazzaro You Heung-sik (Corea del Sud): “Rispetto totalmente la coscienza del Santo Padre. Quando il Papa stesso riflette in maniera così seria su sé stesso e sulla fedeltà piena a Dio e alla Chiesa non si può in alcun modo mettere in discussione il senso del suo gesto, la Chiesa, e intendo non solo i vescovi e i cardinali ma anche tutto il popolo di Dio, deve prendere questa decisione per quello che è. Dobbiamo amare il nostro pontefice e fare, come ha fatto lui, un atto di fede nel Signore. Nell’Anno della Fede che lui stesso ha convocato possiamo affidarci solo alla nostra fede”.
La vaticanista dell’Ansa, Giovanna Chirri:” Veramente è stata una cosa inaspettatissima ed anche accolto con una certa incredulità. Prima il Papa ha letto la formula per i martiri di Otranto, poi ha cominciato a parlare in latino con voce solenne, anche se serena pur avendo il volto un po’ stanco. Io ho capito che si stava dimettendo, ma non ci volevo credere. Quindi, è stato molto inaspettato e mi ha molto addolorato; prima ho cercato di avere conferme, dopodiché – appurato che era vero – mi è venuto pure da piangere…
Credo che sia un grandissimo, avvicinabile sicuramente ai Padri della Chiesa. Una persona di una grande umiltà e nello stesso tempo con una grande capacità di parlare di Dio; parlare di Dio in tutti i modi agli uditori più diversi, ai giovani, agli intellettuali. Una grande capacità di dire Dio al mondo moderno”.
Valentina Alazraki, corrispondente in Italia per il network messicano Televisa: “Sono sorpresa perché non me lo aspettavo ora, ma non sono sorpresa per il fatto che lui abbia presentato le sue dimissioni. In qualche modo lo aveva anticipato e lo ha scritto; aveva fatto capire che il giorno in cui lui riteneva giusto – il giorno in cui un Papa non si sentisse più in grado di guidare la Chiesa – l’opzione che ha è quella di presentare le sue dimissioni. Quindi, in qualche maniera penso che lui ce lo aveva anticipato. Non sono sorpresa nella sostanza ma sono sorpresa nella modalità e che sia stato oggi, perché non c’era stato nulla che ci annunciasse un peggioramento delle sue condizioni. Abbiamo avuto la gioia di essere stati visitati, finalmente nel 7.mo anno di Pontificato e, anche se è stata una visita breve, sicuramente resterà un ricordo importantissimo. Sono contenta che il Papa sia potuto venire da noi e soprattutto che la gente abbia potuto conoscerlo più da vicino. Mi lascia tanti viaggi, mi lascia un Pontificato molto interessante e purtroppo mi lascia anche l’idea di un Pontificato che, purtroppo – per cose di cui lui non era assolutamente responsabile – è stato marcato anche da moltissime crisi e da moltissimi momenti difficili”.
Roberto Monteforte, vaticanista dell’Unità: ”Io direi un po’ scioccante, ovviamente, perché non ci sono tanti precedenti nella storia, e anche perché non c’erano grandi indicazioni. Anzi, è stato previsto un viaggio in Brasile per la Giornata mondiale della gioventù, altri progetti, iniziative … Twitter. Tutto questo ha creato l’impressione che il Papa fosse ancora in forze e preparato per andare avanti. Quindi, è un grande shock. Ma mi sembra anche un segno di grande responsabilità di Benedetto XVI, un gesto di umiltà, di disponibilità per una nuova stagione per la Chiesa. Benedetto è un grande Papa insegnante. E’ stato un Pontificato pieno di insegnamenti, di approfondimenti della dottrina cristiana, anche del ruolo della Chiesa, delle persone di fede nella post-modernità. Secondo me su questo livello, cioè sull’analisi acuta e profonda intellettuale di Benedetto su questo incrocio tra fede e ragione, è lì, secondo me, forse, il suo contributo più profondo”.
Le reazioni del mondo ebraico ed islamico. Il rabbino capo d’Israele, Yona Metzeger: “Auguriamo una ottima salute e lunga vita. Lo ringraziamo per quanto ha fatto negli anni di Pontificato, una missione nel corso della quale ha operato per avvicinare le religioni e per diffondere la causa della pace nel mondo. Gli siamo grati – ha precisato il rabbino Metzger – per essere rimasto fedele alla strategia del suo predecessore (Giovanni Paolo II) di rafforzare i legami col popolo ebraico e con il rabbinato di Gerusalemme. Papa Benedetto XVI – ha rilevato – ha fatto molto per impedire e ridurre l’antisemitismo. Inoltre la questione della pace israelo-palestinese era particolarmente vicina al suo cuore”. Dal canto suo il gran imam di al Azhar, principale istituzione teologica sunnita musulmana, Ahmad el Tayyeb, e’ rimasto ”scosso” dalla notizia delle dimissioni di Papa, ricevuta durante una riunione a porte chiuse per eleggere il nuovo gran Mufti d’Egitto. Lo riferisce all’Ansa una fonte di al Azhar.
Il cardinale Bagnasco: “Una decisione che ci lascia con l’animo carico di dolore e di rincrescimento; ancora una volta Benedetto XVI ha offerto esempio di profonda libertà interiore”. Il cardinale Angelo Bagnasco – presente al Concistoro per la canonizzazione dei martiri d’Otranto – ha appreso dalle parole stesse del Papa la scelta di lasciare, per l’età avanzata, il Pontificato dal prossimo 28 febbraio. E, con la certezza che “il Signore Risorto, Pastore dei pastori, continua ad essere il nocchiero della Chiesa”, assicura al Papa “la profonda gratitudine e l’affettuosa vicinanza dei Vescovi italiani per l’attenzione costante che ha avuto per il nostro Paese e per la guida sicura e umile con cui ha indirizzato la barca di Pietro”.
Napolitano: ‘Un grande coraggio e da parte mia grandissimo rispetto”.“Era un colloquio nel quale traspariva come fosse provato, come fosse anche consapevole di una fatica difficilmente sostenibile. Credo che il suo sia stato un gesto di straordinario coraggio e di straordinario senso di responsabilità, perché anche il tenere sulle proprie spalle un mandato così straordinariamente impegnativo, come quello del Pontefice della Chiesa cattolica, deve fare i conti anche con il prolungarsi della vita non sempre in condizioni egualmente sostenibili. Grande coraggio, grande generosità, e da parte mia moltissimo rispetto”.
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