ITALIA, ALLERTA ATTENTATI TERRORISTICI

L'allarme degli 007: «La crisi economica potrebbe innalzare le tensioni sociali». Cresce l'allarme terrorismo in Italia. Un rischio concreto di attacchi terroristici è sempre più forte. L'allarme arriva dai servizi segreti nella relazione annuale al parlamento. Gli 007 spiegano che, se la situazione economica non dovesse migliorare c'è la possibilità di assistere a un 'innalzamento delle tensioni sociali' e un'intensificazione delle contestazioni a «esponenti di governo, nonché rappresentanti di partiti politici e sindacali». L'ATTENTATO AD ADINOLFI. Il ferimento dell'amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi ha segnato infatti «l'innalzamento del livello della minaccia» portata dagli anarco-insurrezionalisti, affermano gli 007. E, secondo l'intelligente italiana, anche l'attuale situazione economica potrebbe favorire azioni violente dirette con l'obiettivo di sovvertire il sistema. Gli 007 sostengono che la minaccia rimane potenzialmente estesa e multiforme, suscettibile di tradursi in una gamma di interventi. OPERAZIONI SPETTACOLARI. Eventualità che - scrivono gli 007 - può comprendere sia attentanti 'spettacolari' potenzialmente lesivi come quelli tradizionalmente messi in atto dai gruppi Fai, sia iniziative di non elevato spessore ad opera di altre sigle eventualmente emergenti, non dotate delle medesime capacità tecnico operative, come anche attacchi non rivendicati, in linea con la visione classica dell'anarco-insurrezionalismo. I CAMPI POSSIBILI DELLO SCONTRO. Gli 007 individuano anche i possibili 'scenari di scontro': i poteri economico-finanziari, le forze dell'ordine e le forze armate, le lotte ambientaliste, l'opposizione al 'dominio tecnologico', gli autori delle riforme del welfare e del lavoro, le espressioni di quella che i Servizi chiamano 'società del benessere'. Quanto alla minaccia rappresentata dagli eredi delle brigate rosse, gli 007 affermano che quegli ambienti, soprattutto nel settore carcerario, hanno fatto arrivare diverse sollecitazioni ma «non sono sembrati in grado di condurre un'efficace opera di infiltrazione, proselitismo e reclutamento». Stefano Carluccio

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