INSULTA I " ROSSO-BRUNI" SE VUOI DEI VOTI ARANCIONI

Alberto Burgio e Claudia Cernigoi candidati alla Camera dei Deputati parleranno degli effetti del revisionismo storico. Iniziativa organizzata nell’ambito della campagna elettorale per le prossime elezioni politiche della Lista Rivoluzione Civile – Ingroia. Ecco a voi lettori, le ragioni terra-terra, misere e miserabili, dell’aggressione scagliata contro StatoePotenza. Mi ero preparato a tirare una sintetica summa sulla questione di cui diversi redattori di SeP venivano accusati: revisionismo, revanscismo, slavofobia, nostalgismo, ecc. ecc. Con sollievo, posso esimermi dal perdere tempo, e indicare le squallidissime ma chiarissime ragioni per cui hanno dato del nazista (piccolo Hitler) al giovanissimo pronipote di un condannato a morte dalla RSI. Tralasciando la figura di Claudia Cernigoi, da cui almeno io mi sarei aspettato un minimo di correttezza e deontologia, ma in tempi di voto è meglio non aspettarsi serietà da nessuno, vediamo chi sia Alberto Burgio, intellettuale-burocrate del rifondismo fallimentare, con cui si dibatte di ‘revisionismo’ a scopo elettorale. Per saperlo, basta dare un’occhiata a questi link: Nostre radici; Marx21: intervento di alberto burgio sulla missione in Libano; Marx21: Recente accordo di cooperazione bilaterale tra L’alleanza atlantica e israele; Nel primo link, si può prendere visione dell’adesione del ‘nostro marxista della cattedra’, alla contestazione al boicottaggio delle relazioni scientifiche tra università israeliane e università europee (relazioni per lo più dal carattere tecnologico-bellico); mentre negli altri due link si può leggere, nonostante il linguaggio reticente e involuto utilizzato dal professorone in mummificazione del marxismo (tutto Gramsci, e niente Bordiga, nella migliore tradizione togliattesca), il suo sostegno all’operazione d’intervento italiano in Libano, all’indomani dell’aggressione sionista al Paese dei Cedri. Un’operazione volta a salvare l’immagine d’Israele, uscita nettamente sconfitta sul piano militare e mediatico da quell’avventura. ”La situazione testé ricordata è concomitante, contemporanea alla missione UNIFIL che, lo scorso agosto, ha visto l’intervento dei caschi blu in funzione di interposizione tra Israele e Libano, dopo la vicenda – nota a tutti noi – della guerra, dell’attacco, dello scontro, tra il Libano ed Israele, nel corso del quale sono state compiute, si sono verificate, anche azioni di guerra fuori dalle regole predisposte dalle convenzioni internazionali. Ricordo che sono state anche impiegate bombe al fosforo e sono stati usati ordigni a grappolo.“ Un bell’esempio di linguaggio omertoso, che non indica chiaramente i responsabili di una guerra d’aggressione. Non è la prima volta che questo mummificatore del marxismo votava dei ‘crediti di guerra’, avendolo fatto più di una volta con l’avventura afgana dell’italietta atlantista prodesco-berluschina. Chi si ricorda gli insulti gratuiti e infondati a cui si era dedito lo scribacchino Valerio Evangelisti? Ebbene, alle Europee del 2009 si era candidato nella ‘Lista Anticapitalista’ (paravento francesizzante dell’estrema sinistra filo-NATO) assieme al professorone di taxidermia marxiana Alberto Burgio. Deontologia, epistemologia, scientificità, Storia, Politica, ideologia vengono tutte ridotte in meretricio chiacchieristico a scopo elettorale. Ecco la ragione della rinnovata campagna contro gli orchi ‘rosso-bruni’, le cui ‘infiltrazioni vengono sventate’ in continuazione… Un dossieraggio poliziesco, da ‘piccola spia’ arancione di orwelliana memoria, val bene uno strapuntino parlamentare. Ma di sicuro, questi leoni della lotta ‘partigiana’ e ‘antifascista’, che sfoggiano il loro coraggio contro un giovanissimo militante di SeP, si tacciono davanti alla candidatura da parte del loro leader maximo Antonio Ingroia, al Senato per la Sicilia, di tale avvocato Luigi Li Gotti, missino e dipietrino, nonché avvocato difensore di noti boss della mafia, come Totuccio Contorno, Tommaso Buscetta, Giovanni Brusca. “Brusca invece lo commuove mentre Mutolo lo fa ridere, “perché e’ dissacrante, spiritoso” (Fonte). Ricordiamo che Brusca era noto, nell’ambiente, come lo ‘scannacristiani’ o il ‘porco’, simpatici nomignoli, sufficienti a far intenerire il cuoricino del ‘kompagno’ Li Gotti, soprattutto dopo lo squagliamento del piccolo Giuseppe Di Matteo; mentre lo spiritoso Mutolo fa ridere Li Gotti, e il suo partito arancione, presumiamo, raccontando di quando faceva il sicario personale di Totò Riina? Oppure quando coinvolgeva Andreotti in tutte le trame d’Italia, dai cui relativi processi è sempre uscito assolto? Dobbiamo arguire, quindi, che per i partigianisti Burgio e Cernigoi, vista anche la loro logorrea ‘anti-razzistica’, sia lecito che ai siciliani, evidentemente afflitti da tare genetiche mafiosoidi, debbano invece avere come candidato al Senato, l’avvocato difensore dei peggiori boss della mafia? Burgio, che dici, palermitanazzo senza memoria? Sono tutti partigiani antifa, da scampagnata elettorale, contro chi manifesta solidarietà immediata e incondizionata alla Siria socialista, senza i se e i ma di cui hanno dato lustro le varie animacce digossine della sinistra italiana rifondarola, post-rifondarola o para-rifondarola. Lo sono un po’ meno quando si tratta di cose serie come la crisi economica, la devastazione sociale o le mafie. Ovviamente, il colore arancione adottato da costoro, i cosiddetti ‘rivoluzionari civili’, che ricorda le rivoluzioni colorate sponsorizzate dalla CIA e dal Pentagono in mezzo mondo, non è una scelta casuale; fa intuire verso quale direzione lor signori vogliono trascinare tutta l’Italia. Non so gli altri della redazione, ma il sottoscritto spera che le elezioni imminenti, siano uno tsunami che spazzi via un bel po’ di anticaglie partitiche, compreso questo ciarpame arancione. Stefano Carluccio

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