Diritti: Ius soli.

Essere cittadino di uno Stato significa aver riconosciuto in pieno i diritti civili e politici da parte dello Stato stesso. Le libertà, le uguaglianze, la partecipazione elettiva e l’accesso ai servizi sociali potrebbero risultare limitati nel momento in cui la cittadinanza non fosse riconosciuta. Una delle tematiche fondamentali riguardo a ciò è legata alla trasmissione del diritto di cittadinanza da una generazione all’altra. In Italia vige la regola dello Ius Sanguinis. Queste parole latine stanno ad indicare che la cittadinanza è automaticamente acquisita nel momento in cui uno dei due genitori sia italiano, anche se si è nati all’estero Concezione abbastanza medioevale in quanto la cittadinanza è concettualmente anche parte di una formazione di crescita in un paese. Lo ius sanguinis infatti esclude fino alla maggiore età tutti quei bambini e ragazzi nati e cresciuti in Italia da genitori non italiani. Diversamente lo Ius Soli permette di acquisire la cittadinanza del paese dove si nasce. In molti casi vengono però applicati dei correttivi legati alla residenza dei genitori da qualche anno nel paese in questione, in modo da rendere effettivamente verificabile il processo d’integrazione volto al possesso della cittadinanza. E nel resto del mondo? Lo ius soli è diffuso, in Europa, in Francia e Regno Unito. Anche i paesi sudamericani, per una necessità storica di popolamento coloniale, adottano tale sistema. Non dimentichiamo infine, tra i paesi più importanti, gli Stati Uniti. In realtà però si sta sempre più diffondendo lo ius soli con determinati correttivi legati, come detto prima, alla residenza verificata dei genitori del nascituro. E’ il caso della Spagna, del Portogallo, dell’Irlanda, del Belgio o della Germania. Anche l’Australia, dall’altra parte del mondo, si basa su tali correttivi. Ecco così che l’Italia, paese fondatore dell’Unione Europea, si è visto superare anche in questo campo dai propri colleghi europei più importanti continuando ad applicare uno ius sanguinis duro e puro, nonostante il flusso migratorio sempre più presente verso il nostro paese. Rimangono scoperti di cittadinanza, in questo modo, quasi un milione di minori rappresentanti circa il 7% della popolazione scolastica.

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