L’onnipresente. ( Che speriamo non vinca di nuovo)

Berlusconi dal giorno della sua discesa in campo,l’11 dicembre, è sempre in televisione. Fino ad oggi si contano 82 sue presenze tra televisione e radio, nazionali e locali. A cosa vuole arrivare? E’ chiaro. Dopo 3 anni e mezzo di barzellette e disastri economici vuole di nuovo prendere allegramente in giro gli italiani: con la battuta sempre pronta, dati economici e teorie inventate, sorrisi e scherzi. Ma è mai possibile? Da 20 anni quest’uomo è il padrone assoluto in Italia e quando il maggiore partito di centrosinistra, il PD, aveva un largo vantaggio su tutti gli altri partiti, lui in poco tempo riesce con una maratona mediatica a recuperare molto nei consensi e ad avvicinarsi al PD, ormai il distacco è del 6%, aiutato anche da Ingroia. Il suo programma politico è sempre lo stesso, promesse, promesse e ancora promesse che poi se verrà, preghiamo di no, eletto puntualmente non rispetterà e farà soltanto i suoi interessi e quelli delle sue aziende. Guarda caso, da quando è sceso in campo, le azioni della Mediaset e delle altre aziende sono schizzate. Pensavamo tutti che, dopo più di un anno di governo Monti, potesse cambiare qualcosa in Italia, che i partiti vecchi o di nuova formazione, potessero finalmente dare una svolta alla politica. Ci ritroviamo invece, ancora una volta, con liste elettorali piene di vecchi politici e corrotti,indagati. La promessa di Berlusconi di presentarsi con un partito di facce nuove e pulite non è stata nemmeno lontanamente rispettata. Penso che gli italiani siano allora un popolo di creduloni che, usando la metafora di Mario Monti, si stanno comportando come tanti topolini che seguono il pifferaio, fino ad annegare. La sua costante e ossessiva presenza prima di tutto da un certo fastidio e in secondo luogo non rispetta le regole della par condicio. Se il 24 e 25 febbraio si voterà, tutti gli altri candidati quando potranno recuperare il tempo che ha avuto a disposizione Berlusconi? In conclusione, la travolgente scalata nei consensi del Cavaliere e la debole opposizione degli altri concorrenti, mi fa pensare che forse, per nostra sciagura, i risultati del 24 e 25 febbraio saranno molto diversi da come ce li saremmo aspettati. Stefano Carluccio

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