Gli OGM salveranno il pianeta, forse
Recentemente si è fatto un gran parlare di OGM; è in corso una vera e propria guerra fra sostenitori convinti e acerrimi nemici. La posta in gioco è alta e gli interessi innumerevoli. Le tesi portate a favore dello sviluppo degli OGM in campo alimentare sono svariate: si parla della possibilità di coltivare terreni una volta considerati non adatti all’agricoltura, evitare l’impoverimento di quelli già sfruttati, portare sulla nostra tavola frutta e verdura ad elevato contenuto di nutrienti e permettere di allevare animali accelerando il loro sviluppo, ottimizzando la resa in carne da macello. Si parla di fare tutto questo in nome di uno sviluppo globale sostenibile. Essendo stata raggiunta la quota di sette miliardi di abitanti del pianeta terra, appare evidente che i sistemi di agricoltura e allevamento, così come li conosciamo oggi, non saranno in grado di sfamare tutte queste bocche, soprattutto se consideriamo che, già ora, 1 miliardo di queste persone soffre la fame (dato FAO 2011). È quindi inevitabilmente necessario aumentare l’efficienza dei nostri sistemi produttivi: gli OGM sembrano essere la soluzione più promettente per rapidità di applicazione ed immediatezza dei risultati. Ma cosa si intende per OGM? OGM è l’acronimo per “Organismo Geneticamente Modificato” e sta ad indicare un organismo il cui materiale genetico (materiale nel quale sono contenute le informazioni sulle caratteristiche di un essere vivente) sia stato modificato artificialmente tramite tecniche di ignegneria genetica. Questo viene fatto allo scopo di alterare le caratteristiche di un dato essere vivente (pianta, microbo o animale) affinché si sviluppi mostrando i caratteri desiderati. Per fare un esempio pratico, si può fare in modo che una pianta esprima una proteina normalmente prodotta da un pesce (assolutamente non propria) affinché questa sia resistente alle basse temperature e possa, dunque, essere coltivata in aree con clima più freddo. Con tali tecniche si è riusciti a fare quello che l’evoluzione ha fatto in migliaia di anni, e anche di più. Tutto questo sarebbe l‘uovo di Colombo se si considerasse il problema così come solitamente ci viene presentato, senza analizzarlo da altri punti di vista. Come è possibile essersi ridotti al punto da dover ricorrere a tali stratagemmi per salvare dalla fame la popolazione mondiale quando, già ora, stiamo sfruttando al massimo le nostre risorse? La risposta che viene fornita da chi spinge per l‘impiego globale della tecnologia OGM è: non ci sono terreni a sufficienza e quelli che si stanno utilizzando ora sono stati sfruttati troppo nel corso degli anni, e non riescono più a garantire la resa necessaria. Ebbene, questa risposta dà da pensare se si considera che dal 40 al 50% di tali produzioni viene quotidianamente e letteralmente gettato nell‘immondizia a causa principalmente della sovrapproduzione e delle errate metodiche di raccolta e stoccaggio. Il dubbio diventa ancora più legittimo quando si considera che in alcuni paesi l‘obesità raggiunge una prevalenza del 60% (globalmente si stima un 10% degli adulti), senza contare gli individui in sovrappeso; gli studi hanno dimostrato che poche di queste condizioni sono attribuibili a vere e proprie patologie che non coinvolgano un errato stile di vita. In particolare si è osservato che si tende ad aumentare la quantità del cibo a discapito della sua qualità a causa di errate e fuorvianti campagne di informazione. Perché, allora, intervenire sulle caratteristiche intrinseche degli esseri viventi rischiando di alterare inevitabilmente l‘equilibrio biologico del pianeta? Non sarebbe più semplice ottimizzare i processi di produzione attraverso la regolamentazione di questi e favorire una più equa ed adeguata distribuzione delle risorse attraverso un appropriato processo di educazione? Dietro allo sviluppo degli OGM ci sono gli molti interessi, in particolare quelli delle lobby farmaceutiche e dell‘industria alimentare, le quali posseggono i mezzi per lo sviluppo di queste tecnologie e vedono in questo nuovo campo produttivo una inestimabile risorsa. Stanno realmente cercando di fare i loro interessi assieme a quelli dei sette miliardi di persone la cui vita dipende in buona parte dai loro servizi, o quella degli OGM come unica ancora di salvezza è solo una cortina fumogena innalzata allo scopo di perseguire indisturbati, anzi, legittimati, unicamente i loro interessi? Certo è che gli OGM non sono in assoluto da demonizzare; sono tutt‘ora un‘importante risorsa per la produzione su larga scala di farmaci salvavita, microrganismi in grado di ripulire il mare e le coste a seguito di disastri petroliferi, bioplastiche e prendono parte in tanti altri importanti processi per i quali ignoriamo il loro coinvolgimento. Un loro uso razionale è dunque una importantissima risorsa per la salvaguardia del nostro pianeta e degli esseri viventi che lo abitano, tanto quanto l’adeguato sfruttamento delle risorse planetarie già in nostro possesso.
Stefano Carluccio
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